La dirigente del servizio finanziario fa causa al Comune
Articolo tratto dal sito della Gazzetta di Parma
Una spesa di 3.271 euro, anche in tempi di «magra» per le casse comunali come questi, può non essere considerata gran cosa.
Però fa sicuramente notizia se questa spesa è quella che il Comune sostiene per motivare le proprie ragioni e affidarsi a un avvocato, in due cause distinte di fronte ai giudici amministrativi del Tar, a fronte di una controparte che è la dirigente dei servizi finanziari del comune stesso.
La dirigente in questione, infatti, è Marta Segalini, alla quale proprio la giunta guidata da Federico Pizzarotti ha affidato dal dicembre scorso la guida del settore finanziario dell’ente (in pratica è la collaboratrice diretta dell’assessore Capelli nella stesura del bilancio comunale) con un contratto a tempo determinato che ha come scadenza quella della durata del mandato del sindaco stesso.
Il ricorso presentato dalla dirigente (che non contrasta legalmente con l’attuale incarico ricoperto nell’ente) riguarda atti risalenti all’ultimo periodo della giunta Vignali. In particolare si tratta di due bandi di concorso per la selezione di quattro dirigenti comunali con contratto a tempo indeterminato che non sono mai stati pubblicati sulla Gazzetta ufficiale.
Per questo motivo la Segalini due anni fa aveva presentato due ricorsi al Tribunale amministrativo regionale per ottenere l’annullamento dei bandi, ai quali all’epoca non aveva potuto partecipare, pur avendone i requisiti, proprio per la loro mancata pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale. Per difendersi il Comune ha scelto l’avvocato Paolo Foschini, del foro di Bologna, stanziando per l’appunto una cifra complessiva di 3.271 euro.
I ricorsi sono stati presentati il 28 gennaio 2011, quando Marta Segalini, ricopriva l’incarico di responsabile del Servizio risorse umane e organizzazione del Comune di Fidenza. Il dato curioso è però che questi ricorsi, e quindi la somma che uscirà dalle casse comunali per pagare le spese legali entrerà all’interno del bilancio che viene redatto e sottoscritto dalla medesima dirigente, alla luce dell’incarico che ricopre, come detto, da dicembre 2012 e che, in base alla normativa vigente, non è incompatibile con il suo attuale lavoro nello stesso ente al quale, per ironia della sorte, ha fatto causa per un ruolo analogo a quello ricoperto oggi.
Entrando nello specifico dei ricorsi, il primo è stato presentato per ottenere l’annullamento del bando di concorso relativo alla selezione di due dirigenti da inserire nei servizi generali, mentre il secondo ricorso era volto all’individuazione di altri due dirigenti per i servizi socio-culturali.
Da sottolineare, infine, che se il ricorso venisse accolto, potrebbe essere invalidato anche l’esito dei due concorsi.
Articolo tratto dalla Gazzetta di Parma