Studio Legale Foschini Pagani

La retribuzione del lavoratore durante le ferie

La retribuzione del lavoratore durante il periodo di godimento delle ferie

La Corte di Cassazione – Sezione Lavoro si è recentemente pronunciata sul tema della retribuzione spettante al lavoratore durante il periodo di godimento delle ferie.

Il caso

Un gruppo di lavoratori ricorreva contro la società datrice di lavoro per l’accertamento del diritto, con riferimento alla retribuzione ricevuta durante il periodo di ferie, al pagamento sia della parte fissa sia della parte variabile legata alla qualifica professionale rivestita.

La retribuzione del lavoratore durante le il periodo di ferie

Durante il periodo di ferie, la società aveva escluso dalla retribuzione tutte le indennità previste dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro di riferimento e collegate alla mansione concretamente svolta dai lavoratori, che aveva invece sempre erogato durante i normali periodi di lavoro.

I lavoratori chiedevano pertanto il pagamento di dette indennità ed ottenevano sentenza favorevole sia in primo grado sia davanti alla Corte d’Appello.

La questione, a seguito di ricorso proposto dalla società, giungeva in Cassazione la quale, con l’ordinanza n. 35146 del 15 dicembre 2023, ha esaminato il tema della retribuzione spettante al lavoratore durante il periodo di godimento delle ferie.

La retribuzione del lavoratore e le ferie

Secondo l’art. 36 della nostra Costituzione, il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e, in ogni caso, sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa. Inoltre, il lavoratore ha diritto a godere di ferie annuali retribuite, finalizzate ad assicurare un riposo effettivo che abbia concreti effetti sulla sua salute e sicurezza.

La nozione di retribuzione comprende qualsiasi importo pecuniario collegato all’esecuzione delle specifiche mansioni del lavoratore e correlato alla sua figura professionale nonché all’esperienza maturata.

È irrilevante, dunque, il periodo dell’anno durante il viene corrisposta la retribuzione, in quanto una differenziazione e/o diminuzione della stessa potrebbe avere un effetto dissuasivo sull’esercizio del diritto alle ferie da parte del lavoratore, il quale si vedrebbe costretto a lavorare il più possibile al fine di scongiurare una retribuzione più bassa.

Il principio di diritto espresso dalla Cassazione

La Suprema Corte, con la recentissima ordinanza n. 35146 del 15 dicembre 2023, ha richiamato i principi generali in materia di retribuzione espressi dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea.

La CGUE ha più volte chiarito come la nozione di retribuzione durante il periodo di godimento delle ferie abbia l’obiettivo di assicurare al lavoratore una situazione, a livello retributivo, del tutto equiparabile a quella ordinaria nei periodi di lavoro.

Diversamente, si verrebbe a creare una situazione in cui il lavoratore sarebbe disincentivato a fruire delle ferie maturate in costanza di rapporto al fine di guadagnare la stessa somma di denaro durante tutto l’anno.

Pertanto, qualsiasi misura che induca un dipendente a rinunciare alle ferie si pone in palese contrasto con il diritto comunitario e, di conseguenza, deve essere qualificata come illegittima.

Sulla base di tali premesse, la Suprema Corte ha rigettato il ricorso proposto dalla società, stabilendo definitivamente il principio secondo cui, durante il periodo di godimento delle ferie annuali, al lavoratore spetta la medesima retribuzione percepita durante i periodi ordinari di lavoro, ivi incluse tutte le indennità connesse allo status personale e professionale del singolo lavoratore.

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